DESCRIZIONE DEL GIUGGIOLO
E. Bellini - E. Giordani
Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura - Università di Firenze
SPECIE BOTANICA: Zizyphus vulgaris L.
FAMIGLIA: RAMNACEAE
HABITAT. Il giuggiolo originario della Cina meridionale e dell’Asia centrale si è ormai da molto tempo naturalizzato nel bacino del Mediterraneo. La pianta è in grado di adattarsi a vari tipi di terreno, sopporta situazioni di forte aridità grazie ad un apparato radicale molto sviluppato in profondità; preferisce suoli leggeri, non umidi, neutri o sub-alcalini. Vive in zone con clima temperato con minime invernali non inferiori a 10° C e con estati lunghe e calde. La pianta può subire danni da gelate precoci nel periodo autunnale, per cui in ambienti settentrionali la coltivazione è possibile solo sotto particolari microclimi come in prossimità dei laghi o in colline ben esposte .
CULTIVAR. In Italia non esistono cultivar selezionate, ma solamente dei tipi indicati genericamente "a frutto tondo" o "a frutto oblungo", dotati di buone caratteristiche organolettiche e di buona produttività, che presentano frequentemente il fenomeno dell’autosterilità e della breve recettività dello stigma.
PIANTA. Di altezza modesta raggiunge i 4-6 metri; l’alberello ha un aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi (ogni nodo presenta una coppia di piccole spine), la corteccia delle branche è rugosa, di colore rosso bruno. Lo sviluppo della pianta è lento, così come la messa a frutto che può essere sollecitata mediante la pratica dell’incisione del tronco.
FOGLIE. Caduche, piccole, alterne, di forma ovata, sono lucenti e coriacee, presentano stipole spinose e pagina ondulata.
FIORI. Sono piccoli, verdastri, portati in coni gemmari in numero variabile da 2 a 9 all’ascella fogliare dei rami dell’anno; la fioritura è scalare e si protrae da giugno fino a agosto.
FRUTTI. Le giuggiole sono piccole drupe di dimensioni simili ad un oliva; l’epicarpo è sottile e imbrunisce a maturazione assumendo una consistenza simile a quella dei datteri ( per tale motivo sono chiamati anche "datteri cinesi"). La polpa è biancastra, farinosa, di sapore neutro o leggermente dolce acidulo. Il contenuto in zuccheri nei frutti freschi è circa il 25%, giunge fino al 60% in quelli essiccati.
USI. I frutti sono consumati direttamente appena raccolti oppure leggermente avvizziti; possiedono un certo effetto diuretico, emolliente e lassativo. Oltre al consumo fresco i frutti vengono impiegati per la preparazione di marmellate.